(Reuters Health) – La somministrazione di osimertinib, commercializzato come Tagrisso da AstraZeneca, determina un prolungamento del 20% della sopravvivenza globale mediana nei pazienti con carcinoma polmonare avanzato non a piccole cellule, con mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR), rispetto ai pazienti in terapia con gefitinib o erlotinib.
È il principale risultato del trial clinico FLAURA. I risultati della sperimentazione, coordinata da Suresh Ramalingam, della Emory University di Atlanta, negli USA, sono stati riportati all’incontro dell’European Society for Medical Oncology’s Asia, in corso a Singapore, e sono stati contemporaneamente pubblicati dal New England Journal of Medicine.
In particolare, la sopravvivenza mediana è stata di 38,6 mesi tra i pazienti trattati con osimertinib, rispetto a 31,8 mesi per i pazienti in terapia con i due farmaci di confronto. Inoltre, il tasso di eventi avversi di grado 3 o superiore era leggermente inferiore con osimertinib (42%) rispetto agli altri due medicinali somministrati (47%). Gli effetti collaterali più comuni sono stati diarrea e un’eruzione cutanea.
Analisi preliminari del trial FLAURA avevano dimostrato che la sopravvivenza libera da progressione della malattia era di 18,9 mesi con Tagrisso, rispetto a 10,2 mesi con le altre terapie. Sono in corso più di una dozzina di sperimentazioni per trovare delle combinazione tra osertinib e altri trattamenti e aumentare così il successo di Tagrisso, che attualmente vende per circa 187 mila dollari l’anno.
Fonte: NEJM
(Versione italiana per Daily Health Industry)