Immunoncologia, malattie muscolari e oftalmologia: sarebbero questi i campi di interesse identificati dalla casa farmaceutica giapponese Astellas per avviare nuovi accordi di M&A. A rivelarlo è Bloomberg. Secondo l’agenzia di stampa l’azienda starebbe anche pensando di rifocalizzare e vendere le unità che non rientrano nella nuova strategia.
Astellas avrebbe in cassa 3,6 miliardi di dollari in contanti da spendere, anche se il CEO, Yoshihiko Hatanaka, non ha specificato la portata di eventuali offerte, né quali azznede potrebbero rientrare nel radar d’interesse. Di sicuro si tratterà di operazioni inferiori rispetto a quelle che potranno concludere Pfizer e Gilead, in grado di spendere decine di miliardi di dollari. Hatanaka ha invece dichiarato che Astellas ha intenzione di investire in aree terapeutiche in cui già opera, oltre a puntare sulla crescita ulteriore di Xtandi, il farmaco contro il cancro della prostata arrivato grazie a un accordo del 2009 con Medivation e che è diventato un blockbuster, con un fatturato annuo di due miliardi di dollari. Per ampliare la sua linea di farmaci, l’azienda giapponese ad ottobre ha speso 461 milioni di dollari per Ganymed, con potenziali altri 940 milioni di dollari per IMAB362, candidato per il trattamento del tumore gastroesofageo che ha dato buoni risultati nella sperimentazione di fase 2b e nei test preclinici per altri tumori solidi. Astellas, inoltre, ha ampliato la collaborazione con Cytokinetics nel campo della ricerca sulla debolezza muscolare, mentre nel 2010 aveva acquisito per quattro miliardi di dollari OSI Pharma. In questi giorni, altre grandi aziende farmaceutiche hanno dichiarato di essere interessate a fusioni e acquisizioni; tra queste Gilead e Sanofi. La scorsa settimana J&J ha confermato di essere in trattativa con Actelion, offrendo più di 26 miliardi di dollari. E anche se l’industria globale ha visto un rallentamento nelle operazioni di M&A, gli analisti prevedono un aumento delle operazioni di fusioni e acquisizioni con l’elezione di Trump.