Con l’imminente arrivo dei biosimilari di Herceptin negli USA e con le vendite in Europa – dove i biosimilari sono già arrivati – che dovrebbero cominciare a scendere quest’anno, Roche difende il suo blockbuster per il trattamento del tumore del seno attraverso la combinazione con altri prodotti. E dopo il fallito tentativo di una combo Kadcyla – Perjeta nel 2014, l’azienda svizzera ha deciso di puntare sul cocktail “casalingo” Herceptin-Perjeta. La combo è stata approvata, insieme alla chemioterapia, per trattare il tumore del seno metastatico e in fase precoce, prima dell’intervento chirurgico. Ora Roche spera di ottenere una nuova indicazione terapeutica, ovvero il trattamento del tumore del seno dopo la chirurgia. I dati dovrebbero arrivare entro la fine del trimestre e, secondo gli osservatori di mercato le possibilità di un’approvazione sono alte. Parjeta (Pertuzumab) è stato approvato nel 2012 e ha dunque ancora molti anni davanti a sé prima della scadenza del brevetto. Questo medicinale ha fatto registrare una crescita del 26% nel 2016, arrivando al quarto posto tra i farmaci più venduti di Roche. Avere una nuova indicazione per la combinazione Herceptin-Perjeta significa che quest’ultimo potrà continuare a mantenere un certo livello di vendite. In ogni caso, l’azienda svizzera punta molto su Tecentriq, l’inibitore PD-L1 lanciato l’anno scorso per il trattamento del cancro della vescica e poi per quello del tumore del polmone non a piccole cellule.
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