Secondo l’IQVIA Global Oncology Trends sono 30 i nuovi farmaci oncologici lanciati nel 2021, a fronte dei 104 “spalmati” negli ultimi cinque anni. Di pari passo con le nuove approvazioni è cresciuta la spesa globale in oncologia, che lo scorso anno è balzata alla cifra record di 185 miliardi di dollari.
Il trend è in crescita e si prevede che raggiungerà i 307 miliardi di dollari nel 2030. Tra i farmaci lanciati nel 2021, 22 arrivano dagli USA: tra questi figurano la prima terapia CAR-T che punta a BCMA, Abecma, di Bristol Myers Squibb, Lumakras, il primo inibitore KRAS di Amgen e il nuovo inibitore STAMP di Novartis, Scemblix, per la leucemia mieloide cronica.
14 hanno avuto il via libera al mercato con la procedura accelerata prevista dalla FDA.
La Cina segue gli Stati Uniti per numero di lanci di antitumorali, superando Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito messi insieme.
Secondo il report di IQVIA, 21 nuove molecole lanciate negli ultimi cinque anni non hanno raggiunto il mercato americano, tra cui diversi inibitori PD-1 sviluppati da aziende cinesi come sintilimab, sviluppato da Eli Lilly e Innovent Biologics, che ha avuto l’ok in Cina nel 2018, ma è stato respinto dalla FDA per il fatto che i dati provenivano solo dalla popolazione asiatica.
Quella degli inibitori PD-1 è una delle classi più studiate, con 5.761 sperimentazioni a livello globale e con quasi il 90% dei trial che stanno testando queste terapie in combinazione con altre.
Tutto questo contribuisce a far lievitare la spesa. Nel 2021 gli anti PD-1/PD-L1 sono “costati” 35 miliardi di dollari rispetto ai 5,6 miliardi di dollari del 2016. La tendenza al rialzo prevedibilmente continuerà.