Anche Sanofi scorpora la Unit Consumer Healthcare

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Sanofi ha annunciato l’intenzione di scorporare la sua Healthcare Consumer Unit entro la fine del 2024.

Una decisione che si colloca nel solco di ciò che molte big pharma stanno facendo con i prodotti da banco per concentrarsi su farmaci innovativi.

I dirigenti stanno valutando diverse opzioni per dismettere la Unit, ma sembra che la creazione di una società quotata in borsa in Francia, tramite un’offerta pubblica iniziale o altre transazioni sui mercati dei capitali, sia l’opzione più probabile.

Questa operazione garantirà a Sanofi di concentrarsi su un portafoglio biofarmaceutico che comprende prodotti per cure specialistiche, per la medicina generale e per i vaccini; questi ultimi hanno generato un totale di 10,7 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2023. L’Healthcare Consumer ha invece prodotto incassi per 1, 2 miliardi di euro.

Il farmaco più venduto di Sanofi è Dupixent, utilizzato per il trattamento dell’eczema e dell’asma, frutto di una lunga collaborazione con Regeneron. Il farmaco ha portato nelle casse della pharma francese 2,8 miliardi di euro.

Nonostante una crescita complessiva dei prodotti biofarmaceutici, alcuni farmaci importanti di Sanofi hanno perso l’esclusività di mercato. Tra questi c’è Aubagio, farmaco per la cura della sclerosi multipla. Nel terzo trimestre del 2023 la divisione biofarmaceutica ha fatto registrare una crescita del 3,1%, al netto degli effetti dei tassi di cambio, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre la divisione Consumer è cresciuta del 4,6%.

Tuttavia, per effetto dei tassi di cambio, il fatturato è sceso del 4% rispetto al 2022; una perdita maggiore di quella prevista dagli analisti di Wall Street. L’utile per azione nel trimestre, pari a 2,55 euro, è risultato inferiore rispetto all’anno precedente, sia in termini dichiarati. sia su base aggiustata in relazione alle valute. E questo ha deluso le aspettative degli analisti.

I dirigenti francesi prevedono che il calo degli utili per azione continuerà nel 2024 a un tasso “a una sola cifra”, soprattutto a causa dell’incremento previsto delle imposte, che saliranno al 21%, ma attendono una “forte rimbalzo”per il 2025.

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