(Reuters Health) – Dopo il fallimento di due studi di fase III di un farmaco sperimentale per la malattia di Alzheimer, l’idalopirdina, Lundbeck ha deciso di rinunciare a proseguire i trial. L’idalopirdina è un’antagonista del recettore 5-HT6, con un meccanismo simile a quello dell’ intepirdina, sviluppata dall’azienda statunitense di biotech Axovant Sciences. A differenza di alcuni farmaci per l’Alhzeimer di più alto profilo di case farmaceutiche come Eli Lilly e Merck & Co, l’idalopirdina era volta a trattare i sintomi del disturbo cerebrale, piuttosto che a fermare la progressione della malattia alla base. Il fallimento degli ultimi due studi di fase III di Lundbeck non è una grossa sorpresa, poiché l’azienda e il suo partner giapponese Otsuka avevano già annunciato risultati deludenti di un altro trial di fase avanzata a settembre. Complessivamente, ha dichiarato Lundbeck, gli studi “non dimostrano un’efficacia tale da supportare una richiesta di regolamentazione”. La battuta d’arresto getta ulteriori dubbi sull’approccio con l’antagonista del 5-HT6 per combattere l’Alzheimer, dopo l’interruzione della ricerca relativa, da parte di Pfizer, a un altro candidato, che aveva raggiunto la fase intermedia dei test. Le azioni di Lundbeck sono scese di oltre il 4% dopo che l’azienda ha diffuso il suo aggiornamento sull’idalopirdina insieme ai risultati finanziari del quarto trimestre 2016. I farmaci che agiscono bloccando il 5-HT6 sono concepiti per promuovere il rilascio di acetilcolina. L’ipotesi terapeutica è quella di usarli insieme a donepezil per aiutare i pazienti con malattia di Alzheimer di grado lieve-moderato. Gli inibitori della colinesterali, come il donepezil, sono attualmente tra le poche opzioni a disposizione per il trattamento dell’Alzheimer.
Fonte: Reuters Health News
(Versione Italiana per Daily Health News)