Almirall, si cercano M&A

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(Reuters) – Il gruppo farmaceutico spagnolo Almirall ha dichiarato che l’utile netto del primo trimestre è sceso del 38,7%, attestandosi a 29,8 milioni di euro. I ricavi sono diminuiti del 10% e la società sta cercando opportunità di nuove fusioni e acquisizioni (M&A).

L’azienda, con sede a Barcellona, continua a essere danneggiata dalla pandemia perché le restrizioni alla mobilità delle persone hanno costretto i pazienti a recarsi dal medico con una frequenza minore e le vendite hanno risentito della concorrenza portata dai prodotti generici negli Stati Uniti.

Secondo le previsioni di Almirall, il COVID-19 continuerà a influenzare negativamente l’attività nel primo semestre. Nella seconda parte del 2021, invece, gli effetti dell’impatto pandemico dovrebbero diminuire.

La pharma di Barcellona ha affermato che cercherà opportunità esterne che rafforzino sia la sua attività principale, sia la sua presenza nei mercati chiave grazie alla recente nomina di Gianfranco Nazzi in qualità di CEO. Nazzi lascia Teva Pharmaceuticals. “I buoni risultati del 2020 e del primo trimestre del 2021 confermano che siamo sulla strada giusta e che stiamo rafforzando la nostra posizione nel settore dermatologico”, ha affermato Nazzi in una nota, aggiungendo che la società investirà in nuovi prodotti per ottenere una crescita a medio termine.

Il presidente Jorge Gallardo ha dichiarato che Almirall sta cercando negli Stati Uniti nuove opportunità nel campo della dermatologia, ribadendo le linee guida per il 2021 che hanno come obiettivo una crescita delle vendite principali in percentuale a una cifra media.

Dovrebbero aumentare anche gli utili prima di interessi, tasse e ammortamenti (EBITDA), passando da 190 milioni a 210 milioni di euro rispetto ai 181 milioni di euro realizzati nel 2020.

L’EBITDA è sceso del 16% nel primo trimestre 2021, raggiungendo 74,2 milioni di euro mentre i ricavi totali hanno toccato 222,5 milioni di euro, cifra superiore a quanto previsto dagli analisti intervistati da Refinitiv.

Il calo dell’utile netto nel primo trimestre è stato più marcato del 29,9% registrato nel 2020. L’indebitamento finanziario è leggermente aumentato dalla fine del 2020 attestandosi a 475,8 milioni di euro.

Fonte: Reuters Health News

(Versione italiana Daily Health Industry)

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