In Italia le guarigioni da cancro sono aumentate del 15% in 10 anni, ed oggi il 70% dei pazienti colpiti dai tumori più frequenti può affermare di aver superato la malattia. E per la prima volta nel nostro Paese si è registrata una diminuzione dei nuovi casi: 363.300 nel 2015 rispetto ai 365.500 nel 2014. Questi risultati rischiano peroò di essere vanificatise non si interviene quanto prima con modifiche strutturali e con un Fondo Nazionale per l’Oncologia per garantire l’accesso alle terapie a tutti i pazienti.
Questa, in sintesi, l’analisi che l’AIOM (Associazione italiana di oncologia medica) ha presentato in occasione al Congresso ASCO di Chicago, che si chiude domani, martedì 7 giugno.
Sistema sanitario efficiente. Ma occorrono risorse aggiuntive
La spesa sanitaria totale nel nostro Paese infatti, rileva il presidente Aiom Carmine Pinto, ”eè pari all’8,9% del Prodotto Interno Lordo, inferiore rispetto alla media (9,8%) degli altri Big UE, con numeri molto distanti da quelli degli USA, dove il costo per la salute costituisce il 16,5% del PIL”. Ma ”se Iivestiamo meno risorse rispetto ad altri Paesi – sottolinea – otteniamo comunque risultati migliori perche’ il nostro sistema, basato sul principio di universalita’, e’ efficiente”. Oggi in Italia sono disponibili 132 farmaci antitumorali, e 63 sono stati immessi sul mercato negli ultimi 15 anni. “Per continuare però a garantire a tutti i migliori trattamenti in oncologia – afferma Pinto è essenziale individuare risorse aggiuntive. Solo così potremo far fronte alle necessità di quell’esercito di persone, circa 3 mln di italiani, che combattono contro il cancro”.
Fondo Nazionale per l’Oncologia
Per questo, afferma Pinto, ”rilanciamo la richiesta di un Fondo Nazionale per l’Oncologia, da finanziare con le accise sul tabacco, 1 centesimo in piuù a sigaretta per colpire una delle cause del tumore al polmone, tra le forme più diffuse, con circa 41.000 nuove diagnosi registrate nel 2015”. Insomma, ”investiamo meno che in Europa nella salute ma con risultati più che soddisfacenti; tuttavia, resta l’urgenza di trovare ulteriori fondi perché l’accesso alle terapie innovative sta diventando una questione centrale”. Un obiettivo, conclude il presidente Aiom, ”da raggiungere anche grazie all’appropriatezza: vanno cioè evitati gli sprechi determinati da trattamenti di non comprovata efficacia, oltre ad esami e test diagnostici non appropriati”