Nuovi lanci di prodotti farmaceutici di solito si traducono in nuove campagne pubblicitarie. Attualmente negli USA le terapie contro il cancro sono al centro di questo fenomeno.
La pubblicità dei farmaci oncologici è iniziata diversi anni fa con la grande campagna televisiva promossa da Bristol-Myers Squibb per Opdivo, seguita dalla concorrente MSD per Keytruda.
Entrambe le case farmaceutiche hanno diffuso messaggi di speranza legati all’utilizzo delle loro immunoterapie contro il cancro del polmone.
In seguito è arrivato il turno di Ibrance di Pfizer contro il cancro della mammella, mentre quest’anno Eli Lilly ha pubblicizzato Verzenio, terapia contro il cancro metastatico della mammella. Tutto questo riguarda solo la pubblicità televisiva nazionale per i farmaci antitumorali.
Syneos Health ha rilevato che, solo nel 2017, sono 497 i milioni di dollari spesi per gli annunci pubblicitari in campo oncologico. Si tratta di una cifra più di sei volte superiore a quanto speso negli ultimi sette anni, dal 2008 al 2014.
Tenendo conto anche della miriade di annunci più piccoli pubblicati sul web, come quelli di Eisai per Halaven contro il cancro della mammella e di AstraZeneca per Tagrisso contro il cancro polmonare, si può facilmente immaginare il balzo in avanti fatto dalle campagne pubblicitarie in questo settore terapeutico.
È probabile che in futuro assisteremo a una forte crescita del marketing pubblicitario in campo digitale. I prezzi per gli annunci sono infatti più bassi rispetto alla TV.
Nel complesso, si prevede che la cifra d’affari di vendita del mercato dell’immunoterapia oncologica passerà dagli attuali 33 miliardi a oltre 103 miliardi di dollari entro il 2024, secondo GBI Research.
Si prevede che gli annunci relativi a farmaci oncologici indirizzati in modo specifico a medici o pazienti saranno più personalizzati rispetto a quelli tradizionali destinati a un pubblico di massa.
Le grandi aziende, che producono farmaci con molte indicazioni approvate dalla FDA, continueranno probabilmente a regnare sovrani nei media, mentre i medicinali con meno indicazioni si rivolgeranno a gruppi professionali o di sensibilizzazione costituiti in internet per farsi notare.