Secondo la testata economica americana, non è chiaro il prezzo sul quale si sta discutendo o quale struttura sarebbe coinvolta, ma uno sbocco positivo dell’accordo potrebbe valorizzare Actelion di 30 miliardi di dollari. Intanto, né la società svizzera, fondata dal suo attuale CEO Jean-Paul Clozel nel 1997, né Sanofi hanno commentato la notizia. Gli analisti avevano già indicato Sanofi come probabile acquirente di Actelion, che con i suoi farmaci andrebbe ad integrare l’unità delle malattie rare della casa francese, Genzyme. Al tempo della manifestazione di interesse di J&J, comunque, Actelion si era detta fiduciosa di riuscire ad avere un’offerta più alta dei 250 franchi svizzeri per azione avanzata dal colosso americano. Certo, l’acquisizione di un’azienda specializzata in malattie polmonari avrebbe consentito a J&J di incrementare la sua pipeline e di avere più potere sui prezzi, in un momento in cui il medicinale contro l’artrite, Remicade, deve affrontare la concorrenza di Pfizer.
Clozel e sua moglie Martine, CSO di Actelion, hanno reso l’azienda svizzera leader mondiale nel trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare.I due farmaci Opsumit e Uptravi, insieme, hanno un potenziale di guadagno stimato in quasi 4,5 miliardi di franchi svizzeri l’anno entro il 2020. Inoltre, l’azienda svizzera mira all’espansione in settori come la sclerosi multipla e il trattamento delle infezioni da Clostridium difficile, anche se approvazioni in questi campi sono ancora lontane; il tutto mentre Clozel continua ad affrontare le pressioni di alcuni azionisti che spingono per un accordo. Come quando, cinque anni fa, ha messo in discussione la strategia di Elliott Management che voleva mettere in vendita Actelion.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health News)