È di 40 miliardi di dollari la posta messo sul tavolo da Teva per l’acquisizione del ramo generici di Allergan. Per vincere la partita e chiudere l’accordo, la big-pharma israeliana punta a una vendita di obbligazioni per un controvalore compreso tra i 20 e i 25 miliardi di dollari. Un piano strategico che Teva si appresta a presentare la prossima settimana in una Investor Conference con i suoi potenziali clienti, tra cui Barclays, Bank of America, Merrill Lynch, BNP Paribas, Credit Suisse, HSBC e Mizuho.
L’azienda ipotizza di chiudere entro fine Luglio questo accordo che nei suoi piani è stato ritardato da problematiche di antitrust sollevate dagli Stati Uniti. Il CEO di Teva si dice “certo di chiudere a breve e di non avere nessun ostacolo che possa osteggiare la sigla dell’accordo”.
Le prospettive di crescita nel corso dei prossimi anni sono positive secondo le stime di Teva che, se per il 2016 vede un incremento potenziale di circa 22.5 miliardi di dollari, tra il 2017 e il 2019 stima un guadagno in crescita costante, fino a toccare 27.8 miliardi di dollari. Una prospettiva ritenuta credibile e forte anche dagli analisti finanziari che in questi giorni stanno valutando l’operazione.