Salta all’ultimo minuto l’accordo tra Takeda e Valeant per acquisire Salix, l’unità specializzata nel settore gastrointestinale dell’azienda canadese. Secondo quanto riportato del Wall Street Journal, tra le altre motivazioni ci sarebbe un disaccordo sul prezzo: giudicata bassa l’offerta di 10 miliardi di dollari presentata da Takeda.
Per Valeant, nel frattempo, prosegue il periodo negativo, con risultati sotto le aspettative che aggravano i problemi dovuti alle accuse di frode, di aver gonfiato i prezzi dei farmaci e alle preoccupazioni sul rischio di default da parte degli investitori. Il fatto che sia saltato l’accordo, poi, ha anche tolto a Valeant la possibilità di pagare una parte del debito da M&A, una notizia che non è stata presa bene dagli investitori, che hanno fatto precipitare le azioni dell’azienda canadese. Anche se c’è ancora la possibilità che i colloqui tra le due parti riprendano, Valeant ha già deciso di andare avanti con Salix e ha già annunciato dei piani a riguardo. La società, infatti, “ha avviato una significativa espansione delle vendite” per focalizzarsi su Xifaxan (rifaximina), il farmaco per la sindrome dell’intestino irritabile, e Relistor (metilnaltrexone bromuro), per la costipazione indotta da oppioidi. “Xifaxan e Relistor restano una risorsa fondamentale per la potenziale crescita futura di Valeant”, ha detto il CEO dell’azienda canadese, Joseph Papa, in una dichiarazione. Nel frattempo Valeant ha altri problemi da affrontare. Sta per esempio cercando di vendere altre unità per raccogliere un po’ di soldi per pagare i debiti, in particolare il business degli strumenti chirurgici, che potrebbe cedere per 2,5 miliardi di dollari.