AbbVie ripristina la partnership con Alector dopo aver abbandonato uno dei due farmaci anticorpali che le aziende hanno testato come potenziali trattamenti per la Malattia di Alzheimer.
AbbVie e Alector continueranno a collaborare sul secondo farmaco anche se i trial clinici – giunti alla fase intermedia – dimostrano che può provocare una particolare forma di edema cerebrale in alcuni pazienti affetti da Malattia di Alzheimer su base genetica.
Alector è una delle poche biotech che cercano di sfruttare il sistema immunitario per curare i disturbi neurologici, compresa la Malattia di Alzheimer.
Nel 2017, AbbVie ha pagato 205 milioni di dollari in anticipo per i diritti sui due farmaci che mirano a stimolare le cellule immunitarie del cervello, chiamate microglia, necessarie per contrastare la malattia.
Il farmaco per il quale AbbVie ha restituito i diritti, denominato AL003, aveva completato gli studi di Fase 1 su volontari e pazienti sani. Alector ha riferito che non c’erano segnali di allarme circa la sicurezza e il candidato aveva raggiunto l’obiettivo prefissato, una proteina della microglia chiamata CD33.
Tuttavia, i dati della sua efficacia biologica non erano sufficienti per supportare l’ulteriore sviluppo del programma. AL002, l’altro candidato di AbbVie e Alector, sta invece proseguendo il suo percorso in uno studio di fase 2 che dovrebbe fornire i dati alla fine del prossimo anno.