Si è chiuso bene il 2022 di AbbVie, con i ricavi netti in aumento del 3,3% su base riportata e del 5,1% su base operativa, per un totale di 58,054 miliardi di dollari.
Ottima la performance del portafoglio immunologico, che ha portato nelle casse della pharma USA 28,924 miliardi di dollari, con un aumento del 14,4%: Humira, da solo, ha generato ricavi pari a 21,237 miliardi di dollari.
5,165 miliardi di dollari e 2,522 miliardi di dollari sono arrivati rispettivamente da Skyrizi e Rinvoq.
Crescita a due cifre (+10,1%) anche per il portafoglio Neuroscience, che ha fatto incassare ad AbbVie 6,528 miliardi di dollari.
“Il 2022 è stato un altro anno altamente produttivo che ha coronato un decennio di prestazioni eccezionali – commenta il presidente e CEO di AbbVie, Richard Gonzalez – Sin dalla nostra fondazione abbiamo costruito un portafoglio diversificato di prodotti in crescita con posizioni di leadership significative, sviluppato una robusta pipeline di attività innovative e creato una cultura di forte esecuzione”.
“In prospettiva – continua Gonzalez – disponiamo di una solida base che ci consentirà di assorbire la perdita dell’esclusività di Humira negli Stati Uniti, di tornare a una forte crescita della top-line nel 2025 e di ottenere risultati finanziari di alto livello nel lungo periodo”.
Note meno positive dall’oncoematologia, la cui performance ha fatto registrare una flessione del 9%, arrivando a 6,577 miliardi di dollari.
I ricavi netti di Imbruvica e Venclexta sono stati pari rispettivamente a 4,568 miliardi di dollari e di 2,009 miliardi di dollari.
