Partirà a breve il primo studio clinico su un ampio numero di pazienti volto a testare l’efficacia di un dispositivo di riparazione della valvola tricuspide messo a punto da Abbott. Ad annunciarlo è stata la stessa azienda di medical device.
Il sistema TriClip si basa sul principio utilizzato per un altro device di Abbott, MitraClip, che posizionato via catetere riunisce i due lembi della valvola bicuspide cardiaca, aiutandola a chiudersi dopo ogni battito e prevenendo così il reflusso o rigurgito mitralico.
Per confronto, la valvola tricuspide, che ha tre lembi più fragili, separa l’atrio destro dal ventricolo destro. Se non si chiude correttamente, il rigurgito tricuspide può aumentare il volume e la pressione sanguigna del cuore e del sistema venoso, portando a problemi gravi che contribuiscono all’insufficienza cardiaca e al gonfiore degli arti.
Prima della messa a punto di TriClip, MitraClip è stato usato off-label nelle procedure di riparazione della valvola tricuspide, ma la società ha poi optato per lo sviluppo di un dispositivo a parte.
Lo studio clinico mira ad arruolare 700 pazienti con rigurgito grave nonostante un trattamento precedente, per valutare il tasso di ricoveri per insufficienza cardiaca e la qualità di vita e la mortalità per tutte le cause fino a cinque anni. I dati preliminari dovrebbero arrivare nell’agosto del 2022.
Secondo Abbott circa una persona su 30 oltre i 65 anni soffre di rigurgito tricuspide da moderato a grave.
Una precedente sperimentazione aveva dimostrato che TriClip era in grado di ridurre l’attività di rigurgito nell’86,6% di 85 pazienti di almeno un grado, dopo 30 giorni. I risultati sono stati presentati nel corso dell’EuroPCR 2019, l’incontro annuale dell’European Association of Percutaneous Cardiovascular Interventions.