Con l’ottavo posto conquistato nella classifica Global RepTrak 100, che valuta la reputation di industrie e marchi a livello globale, il pharma continua a evidenziare il miglioramento della sua immagine iniziato nel corso della pandemia. Quest’anno il farmaceutico si è posizionato davanti a settori quali vendita al dettaglio, trasporti, media e intrattenimento.
Anche se il miglioramento della reputazione e il buon piazzamento nel ranking sono indubbiamente legati al ruolo chiave che le aziende farmaceutiche hanno nel contrastare il Covid, nessuno dei principali produttori di vaccini per il virus è entrato nella top 100.
Le pharma presenti in classifica sono infatti Sanofi, al 64° posto, Novo Nordisk, al 71°, Eli Lilly, all’82°, Roche, all’87°, e Bristol Myers Squibb, al 94°.
Il dato potrebbe essere letto alla luce dalla tempistica del sondaggio, giacché RepTrak ha raccolto i suoi dati relativi a oltre 68mila intervistati tra dicembre 2020 e gennaio 2021, quando il lancio dei vaccini era appena iniziato.
I dati del prossimo anno saranno la cartina di tornasole del trend attuale e ci faranno capire quanto i vaccini possono realmente influire sulla pharma reputation.
Secondo il sondaggio, inoltre, il settore ha ancora margini di crescita in alcune aree geografiche. Mentre ha ottenuto un punteggio ‘forte’ in Europa, Asia e America Latina, è rimasto ‘nella media’ in Nord America.
L’indagine RepTrak misura i risultati delle aziende in sette aree: prodotti e servizi, innovazione, posto di lavoro, governance, cittadinanza, leadership e prestazioni finanziarie.
Il pharma ha fatto meglio di altri settori nella categoria combinata ambiente, responsabilità sociale e governance (ESG), una misura che sta diventando sempre più importante per la forza del brand.
“Anche se il punteggio ESG elevato è un dato positivo, l’industria farmaceutica deve assicurarsi che questa percezione rispecchi le sue azioni e iniziative, altrimenti potrebbe subire un forte contraccolpo nei prossimi anni”, conclude il rapporto.