Dopo Chris Viehbacher, ex di Sanofi, e Geno Germano, di Pfizer, anche David Epstein potrebbe lasciare Novartis e buttarsi sul biotech. Dopo che l’azienda svizzera ha annunciato la sua scissione in due unità, una dedicata al settore oncologico e l’altra a quello farmaceutico ‘puro’, non ci sarebbe più spazio per l’alto dirigente. Questo perché a capo della divisione oncologica di Novartis, della quale si è occupata per sei anni Epstein, dovrebbe arrivare Bruno Strigini. A dichiararlo è stato Paul Hudson, ex dirigente AstraZeneca, che è diventato il nuovo capo della divisione farmaceutica di Novartis.
Un avvicendamento, appunto, che non lascerà spazio a David Epstein. E la notizia ha suscitato meraviglia tra gli esperti e gli analisti del settore, visto che Epstein è un dirigente molto rispettato e ben in vista tra le aziende farmaceutiche. Ha, infatti, una laurea in Farmacia e un Master in Business Administration e mentre era a capo della divisione antitumorali, l’azienda svizzera è passata da essere una start-up alla secondo posto mondiale con l’approvazione di sei nuovi farmaci e dieci nuove estensione terapeutiche.
Cosa riserva il futuro per Epstein? Per qualche tempo si sono susseguite voci che potrebbe prendere il posto di Sir Andrew Witty, CEO di GlaxoSmithKline, che dovrà dimettersi per problemi legati alla debole crescita dell’azienda e alla direzione strategica da lui adottata.
In realtà Epstein avrebbe diverse opportunità in vista, il dubbio è se resterà nello stesso settore, una cosa che auspica lui stesso. Di sicuro un passaggio a GSK sarebbe un po’ come tornare indietro, visto che è stata la stessa Novartis a cedere la parte dei vaccini che non voleva tenere all’azienda inglese e visto che GSK non ha fatto grandi scoperte in campo dei farmaci biologici.
La nuova frontiera del biotech
In ogni caso sono molti i suoi colleghi che hanno scelto aziende nel campo delle biotecnologie. Proprio la scorsa settimana Geno Germano, ex dirigente Pfizer, ha preso il nuovo ruolo di presidente di Intrexon, società biotech americana. E come lui, un anno fa, Jose-Carlos Gutierrez Ramos si dimise sempre da Pfizer per seguire l’avvio della start-up Synlogic. E tra i nomi più celebri ad aver lasciato in nome del biotech c’è anche l’ex AD di Sanofi, Chris Viehbacher, al quale non piacevano le intromissioni della politica sull’azienda francese e che ha a lungo spinto per partnership con società del campo delle biotecnologie come Regeneron o per l’investimento da 700 milioni di dollari su Alnylam, l’azienda con sede a Boston, leader nel settore dell’RNAi.
Non tutti hanno preso però questa strada. Pascal Soriot, per esempio, è passato da Roche ad AstraZeneca, dove ricopre il ruolo di CEO, anche se quando stava in Roche aveva lavorato con l’unità di biotecnologie Genetech, aiutandola ad integrarsi con l’azienda svizzera dopo l’acquisizione per 47 miliardi di dollari.