Coloro che si occupano di marketing devono pensare in grande, a “salvare il mondo in grande”. A esserne convinto è il Chief Creative Officer a livello mondiale dell’agenzia McCann Health, Matt Eastwood, che è intervenuto lunedì ai Cannes Lions Health.
Secondo l’esperto, questo significa che la pubblicità “dovrebbe non sembrare pubblicità”. In sostanza, visto che le aziende già fanno del bene, secondo Eastwood bisognerebbe cercare “opportunità per servire il paziente in modo creativo” e dunque non pensare solo alla vendita del farmaco.
Il problema, però, è che attualmente c’è un enorme divario tra pazienti e aziende, dal momento che i primi sono convinti che le società vogliano solo fare profitti. Così, più lavoro faranno le aziende per supportare i clienti, cioè i pazienti, alla base, “e più rapidamente si colmerà questo divario”.
Recentemente, Eastwood è passato dalla pubblicità dei farmaci da banco all’assistenza sanitaria e vede questo come un campo aperto per l’attività di cui ha parlato al Cannes Lions Health. “C’è molto ancora da fare nel marketing sanitario”, ha dichiarato l’esperto sottolineando che “Le aziende non hanno bisogno di convincere che fanno qualcosa di buono, hanno solo bisogno di aiuto nel farlo”.