Tra le numerose aziende farmaceutiche che hanno presentato i loro piani per il futuro alla J.P. Morgan Healthcare Conference di quest’anno, Takeda ha dichiarato di essere focalizzata su sei asset in fase di sviluppo che potrebbero generare vendite a livello di blockbuster.
Sono sei i candidati, in fase intermedia o avanzata, sui quali Takeda punta per un grande futuro. Si tratta di oveporexton, zasocitinib, rusfertide, fazirsiran, mezagitamab ed elritercept. Ne ha parlato il CEO della pharma giapponese, Christophe Weber, in occasione della J.P. Morgan Healthcare Conference di San Francisco.
Questo gruppo di potenziali nuovi farmaci potrebbe realizzare complessivamente vendite comprese tra i 10 e i 20 miliardi di dollari; cifra che corrisponde a più di un terzo delle entrate annuali attuali di Takeda.
Weber ha accesso i riflettori soprattutto sulle potenzialità di oveporexton (narcolessia di tipo 1), di zasocitinib (psoriasi e artrite psoriasica) e di rusfertide (policitemia vera, una rara forma di tumore che interessa le cellule sanguigne). Per questi candidati sono previsti dati di fase III già quest’anno.
Oveporexton – agonista orale del recettore 2 dell’orexina – dovrebbe guidare il gruppo dei “magnifici sei”, raggiungendo picchi di vendite comprese tra i 2 e i 3 miliardi di dollari. Rusfertide – peptide mimetico dell’epcidina – potrebbe portare nelle casse di Takeda 1-2 miliardi.
A breve termine sono previste le approvazioni, da parte delle autorità regolatorie, di fazirsiran, mezagitamab ed elritercept, rispettivamente per il trattamento della malattia epatica correlata all’alfa-1 antitripsina, della trombocitopenia immunitaria e della nefropatia da immunoglobulina A, e delle sindromi mielodisplastiche.
Infine zasocitinib, se approvato, si andrà a misurare in un campo – quello degli inibitori di TYK 2 per la psoriasi e l’artrite psoriasica – in cui è attualmente presente un solo farmaco, Sotyktu (deucravacitinib) di Bristol Myers Squibb.