Roche sta per presentare dati aggiornati che confermano che la sua combinazione immunoterapica, composta da Tecentriq (atezolizumab) e Avastin (bevacizumab), migliora la sopravvivenza globale nei pazienti affetti da carcinoma epatocellulare (HCC) non resecabile chirurgicamente e non sottoposti a una precedente terapia sistemica.
I dati provengono dallo studio di fase III Imbrave150. Si tratta di un trial svolto per valutare la combinazione Tecentriq e Avastin confrontata con l’impiego di sorafenib in questo tipo di carcinoma epatocelluare.
L’analisi aggiornata, condotta dopo un follow-up mediano di 15,6 mesi, ha rilevato che la combo Tecentriq/Avastin ha ridotto il rischio di morte del 34%, con una sopravvivenza globale mediana di 19,2 mesi, rispetto ai 13,4 mesi ottenuti da sorafenib.
L’analisi primaria dello studio Imbrave150 ha mostrato, inoltre, che dopo 8,6 mesi di follow-up, Tecentriq più Avastin ha ridotto il rischio di morte del 42%.
“Questi risultati mostrano che Tecentriq in combinazione con Avastin permette la sopravvivenza più lunga che abbiamo mai visto in uno studio di fase III di prima linea sull’HCC non resecabile”, dice Levi Garraway, chief medical officer e responsabile del Global Product Development di Roche.“La combinazione, che è stata ora approvata in più di 60 paesi in tutto il mondo, rappresenta un progresso significativo nel trattamento per i pazienti colpiti da questa complessa neoplasia”.
La combo Tecentriq/Avastin è già stata approvata in numerose Nazioni, inclusi Stati Uniti, Cina, Giappone e Stati dell’Unione europea per la cura dei malati con HCC non resecabile.