Mastoplastica additiva: un consensus di esperti a Milano per la bellezza naturale del seno

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Contrastare la cultura dell’”innaturale” . Con questo obiettivo un gruppo di noti chirurghi plastici ha presentato e lanciato a Milano un documento di consenso sulla ‘Bellezza Naturale del Seno”.

La tendenza verso un’estetica esagerata – amplificata dai social media – rischia di anteporre le mode alla salute e all’armonia, provocando pentimenti e re-interventi. È dunque necessario mirare a risultati naturali, personalizzati sull’anatomia di ogni donna e sul suo benessere a lungo termine.

“La domanda di chirurgia estetica è in aumento, ma spesso è guidata da aspettative irrealistiche,” sottolinea Roy De Vita, chirurgo plastico e direttore del reparto presso l’Istituto dei Tumori Regina Elena di Roma, “Molte donne arrivano al primo consulto chiedendo una marca o una forma di protesi vista su Instagram. Ma le protesi sono dispositivi medici, al pari di quelli ortopedici o cardiaci, non sono accessori. Scegliereste allo stesso modo una valvola cardiaca?”

Il consensus internazionale, promosso col contributo non condizionante di Polytech, affronta sei delle aree più comunemente fraintese nella chirurgia del seno, dalla scelta dell’impianto alle aspettative delle pazienti, dai protocolli di sicurezza alla selezione delle strutture. Le raccomandazioni riflettono un cambiamento globale verso approcci personalizzati, basati sull’anatomia, che mirano a risultati naturali e duraturi.

“Grande non significa bello,” osserva Patrick Mallucci, chirurgo plastico inglese della British association of plastic reconstructive and aesthetic surgeons e co-autore dello studio internazionale Ideal Breast Shape, “La bellezza è una questione di proporzioni, in genere un rapporto di 45:55 tra il polo superiore e quello inferiore del seno. Questo crea una parte superiore leggermente concava e una parte inferiore piena e tondeggiante per un seno pieno ma armonioso. È geometria, non improvvisazione”.

Il metodo “Natural Breast Beauty” consente una maggiore precisione clinica e va anche incontro ad un’altra fascia di richieste in aumento, segnalata dagli specialisti riuniti, che punta a risultati più autentici e non all’effetto ‘artefatto’.

Un trend nascente anche legato alla delusione dopo interventi non in linea con le proprie aspettative. “Le pazienti vogliono sempre più apparire e sentirsi bene ma senza eccessi e senza sentirsi giudicate, aggiunge Mallucci.

Mastoplastica additiva: mercato in crescita, ma anche gli interventi di revisione aumentano
Il mercato globale delle protesi mammarie ha raggiunto i 2,78 miliardi di dollari nel 2024, con 890 milioni negli Stati Uniti e 1,89 miliardi nel resto del mondo. Si prevede che questa cifra raddoppierà entro il 2034, trainata sia da interventi ricostruttivi che estetici.

In Italia negli ultimi venti mesi sono state impiantate 75.312 protesi mammarie per oltre 44.000 pazienti. Le taglie di protesi preferite, ad oggi, dalle italiane sono in media quelle con un volume dai 250 ai 400 ml (che aumentano di una o due taglie il proprio seno), ma si registra un picco fino al 5,2% degli interventi con impianti di oltre i 550 ml (che corrispondono a quasi tre taglie in più del proprio seno) in alcune regioni come la Puglia, la Campania, la Sardegna e l’Umbria.

“Non è solo un business, è una responsabilità,” afferma Karsten Hemmrich, CEO di Poliytech Health & Aesthetics ed ex chirurgo plastico, “Stiamo assistendo a due grandi cambiamenti globali: le donne chiedono risultati più naturali e armoniosi, e cresce la richiesta di sicurezza e rigore scientifico nella produzione dei dispositivi.”

Informare le donne e combattere la disinformazione
Il consensus rappresenta anche un appello contro i contenuti fuorvianti online. “I social media sono pieni di foto irrealistiche prima/dopo, confronti fai-da-te e promozioni di influencer,” spiega Mariangela Dal Prá, Managing Director Italia e Head of Sales Central Europe di Polytech, “Vogliamo che le donne siano informate e consapevoli, non manipolate. A volte la scelta migliore è aspettare, o addirittura evitare del tutto l’intervento.”

 

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