Il Senato degli Stati Uniti ha confermato il chirurgo della Johns Hopkins University, Martin Makary, come commissario della Food and Drug Administration (FDA). Makary prenderà dunque il timone di un’agenzia che impiega circa 18.000 persone e che –con molte probabilità- sarà sottoposta a un’opera di sfoltimento, sulla base delle linee guida per gli enti pubblici dettate dal presidente Trump all’indomani dell’insediamento.
Makary è attesto da molte sfide non facili, a partire dalla questione sulla regolamentazione dei farmaci poste dallo stesso Trump e dal nuovo segretario dell’HHS, Robert F. Kennedy Jr – notoriamente scettico sui vaccini – passando per un maggior controllo sulla pubblicità diretta al consumatore.
Il presidente degli Stati Uniti, inoltre, ha espresso preoccupazioni anche sulla gestione dei farmaci nelle malattie croniche; un argomento che è stato oggetto di una recente riunione tenuta a porte chiuse da una Commissione Federale.
Sul piatto della bilancia, infine, la concessione di due autorizzazioni molto attese: quella relativa alla somministrazione semestrale preventiva per l’HIV di lenacapavir (Gilead) e il via libera al vaccino anti Covid-19 di nuova generazione sviluppato da Moderna. Per quest’ultimo la pronuncia della FDA è attesa per il 31 maggio.