Sul fronte delle M&A nel farmaceutico il primo trimestre dell’anno ha segnato il passo, non facendo registrare operazioni multimiliardarie. Il quadro geopolitico internazionale e, più di recente, lo spettro dei dazi trumpiani che comincia ad aleggiare anche sul pharma, hanno indotto alla prudenza i potenziali acquirenti.
Secondo i dati elaborati del sito specializzato Bio Pharma Dive, solo due operazioni con protagoniste big pharma hanno raggiunto e superato la quota psicologica del miliardo di dollari in questo inizio del 2025. Entrambe sono state realizzate negli USA.
Si tratta dell’acquisizione di Intra-Cellular Therapeutics da parte di Johnson & Johnson per 14,6 miliardi di dollari, e della biotech IDRx da parte di GSK, realizzata alla cifra di un miliardo di dollari. Nello stesso periodo, un anno fa, erano stati raggiunti sei accordi di M&A superiori al miliardo di dollari.
“Nel primo trimestre 2025 abbiamo avuto difficoltà a superare il record del 2024. Le aziende sono molto, molto timorose”, commenta Kristin Ciriello Pothier, Global Deal Advisory and Strategy Leader per la divisione Healthcare and Life Sciences di KPMG, “La speranza è che venga presto invertita la rotta, ma ancora non ci sono segnali in questa direzione”.
“L’anno è iniziato più lentamente del previsto”, aggiunge Tom Miles, Global Co-Head of M&A presso Morgan Stanley in una dichiarazione a Bloomberg ,“I processi d M&A hanno bisogno di una certa stabilità per svilupparsi”.
All’interno dei dodici accordi di M&A registrati da BioPharma Dive, subito dopo le eccezioni miliardarie di J&J e GSK, si colloca Novartis, che ha acquisito Anthos Therapeutics per 925 milioni di dollari.
La forchetta delle cifre investite nel resto delle operazioni di fusione o acquisizione va dagli 83 ai 935 milioni di dollari. La maggior parte di questi dodici accordi è state realizzata nell’area oncologica. Solo un’operazione ha visto protagonista il settore dell’immunologia, a fronte delle cinque realizzate nel primo trimestre del 2024.