J&J non teme i dazi e aumenta le stime di vendita. Bene il Q1 2025

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Johnson & Johnson non teme l’impatto dei dazi sulla sua produzione e mantiene la guidance per il 2025, alzando le stime di vendita. È questo il messaggio più importante lanciato dai dirigenti della pharma USA nel corso della presentazione dei dati relativi al Q1 2025.

Buone notizie, soprattutto per gli azionisti: per l’anno in corso si prevede un utile rettificato di 10,60 dollari ad azione, la stessa cifra stimata a gennaio, ben prima del liberation day, annunciato da Trump il 2 aprile.

J&J ha già fatto una stima dell’eventuale impatto dei dazi sulla sua produzione. “Basandoci su ciò che sappiamo oggi, abbiamo incluso nelle nostre previsioni circa 400 milioni di dollari di costi tariffari”, ha dichiarato il CFO Joe Wolk, in un’intervista rilasciata alla CNBC il 15 aprile. Costi tariffari che – ha spiegato successivamente Wolk – toccheranno principalmente i dispositivi medici, considerando anche i “dazi di ritorsione” che la Cina ha imposto sui prodotti statunitensi.

La pharma del New Jersey perseguirà comunque una robusta politica di reshoring negli Stati Uniti, per la quale ha stanziato 55 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. Politica che ha l’obiettivo di riportare in patria la produzione dei farmaci a maggior contenuto tecnologico.

Per quanto riguarda la performance del Q1 2025, J&J ha registrato un fatturato di circa 21,9 miliardi di dollari, con un aumento del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e superiore alle stime di Wall Street. Anche i ricavi del settore farmaceutico hanno superato le aspettative, arrivando a 13,9 miliardi di dollari.

 

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