“Sostenere l’adozione delle terapie digitali rappresenta un’opportunità che porta vantaggi a tutti gli attori del sistema e un traguardo importante per un mercato di ultima generazione, che in Italia finora non è ancora adeguatamente regolamentato. Accogliamo pertanto con entusiasmo i due disegni di legge che disciplinano e definiscono le terapie digitali come dispositivi medici, in quanto è dimostrato che portano benefici anche economici, generando risparmi al Servizio sanitario nazionale e incrementando la produttività del sistema”. È questo il commento di Guido Beccagutti, Direttore generale di Confindustria dispositivi medici, intervenuto martedì 21 gennaio in audizione alla Commissione Affari sociali della Camera.
Le terapie digitali (DTx) rappresentano una categoria innovativa di dispositivi medici, che includono software o app progettati per trattare o alleviare malattie, disturbi o lesioni, generando e fornendo un trattamento medico che abbia un impatto terapeutico positivo dimostrabile sulla salute del paziente. “Oggi – ha spiegato Beccagutti – queste tecnologie sono già utilizzate con successo in ambiti come il diabete, le malattie cardiovascolari, le broncopneumopatie, le patologie neurologiche e neuropsichiatriche, oltre che nei percorsi di riabilitazione”.
Nel corso dell’audizione, il Direttore generale di Confindustria dispositivi medici ha esposto alcune priorità per un’adozione efficace delle terapie digitali.
Prima fra tutte la necessità di garantire criteri uniformi di valutazione su tutto il territorio nazionale e di prevedere l’inserimento delle DTx nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), assicurando così la loro rimborsabilità da parte del SSN.
Un altro aspetto cruciale è quello del monitoraggio dell’utilizzo e dei consumi delle terapie digitali, per assicurare trasparenza e ottimizzare le risorse. “La formazione è un pilastro essenziale per il successo delle DTx – ha sottolineato Beccagutti – e necessita di una governance specifica che potrebbe configurarsi come una vera e propria Educazione Continua in Medicina (ECM), sotto la supervisione di un soggetto garante come Agenas. Tale governance dovrebbe coinvolgere anche imprese, società scientifiche e università”.
Il Direttore generale di Confindustria dispositivi medici ha posto anche l’accento sulla necessità di mantenere una visione flessibile: “Nuove declinazioni del digitale emergono continuamente, e restringere gli ambiti applicativi delle DTx potrebbe limitare le opportunità future”.
Stimolare la crescita del settore delle DTx in Italia, secondo Confindustria dispositivi medici, non richiede investimenti milionari, ma offre enormi opportunità di sviluppo per le imprese nazionali. “Oggi molte delle aziende italiane sono costrette a esportare in Francia e in Germania, dove una regolamentazione chiara ha già permesso a questo settore di prosperare”, ha concluso Beccagutti, “Regolamentare e sostenere le terapie digitali significa investire nel futuro della nostra sanità e creare un sistema più efficiente, sostenibile e vicino alle esigenze dei pazienti”.