La strategia di R & S di Celgene negli ultimi anni è stata quella di stringere partnership per programmi in fase iniziale e acquisire società con farmaci promettenti in fase avanzata. L’ultimo approccio ha prodotto Idhifa (enasidenib) contro la leucemia mieloide acuta, che, oltre a Otezla (apremilast) è l’unico altro lancio di Celgene negli ultimi cinque anni. Una scelta che, però, non sembra soddisfare gli analisti, che chiedono alla pharma americana maggiori sforzi per rimpinguare la pipeline.”La strategia unica e la struttura di Celgene, che sfida le convenzioni, non hanno prodotto un numero più elevato di nuove entità chimiche (NCE) o migliori percentuali di successo rispetto agli approcci più tradizionali (focalizzati) alla scoperta e allo sviluppo dei prodotti”, hanno scritto gli specialisti di Leerink Partners in una nota. La investment bank, specializzata in healthcare, ha esaminato le presentazioni di R & S di Celgene nel 2013 e nel 2014 rilevando che solo uno su 20 programmi ha prodotto un farmaco poi commercializzato, ossia Otezla (apremilast) contro la psoriasi. Inoltre, 14 progetti su 28 sono stati annullati negli ultimi due anni. Mentre sembra esserci ancora un ampio margine di crescita per Revlimid – Leerink stima che le vendite aumenteranno passando dai poco più di 8 miliardi di dollari delo scorso anno ai 14,78 miliardi nel 2022 – Celgene ha molto lavoro da fare per prepararsi a una possibile competizione dei generici dopo quella data. “Celgene sta lavorando a una vasta gamma di nuove tecnologie e prodotti in ematologia, oncologia e nel campo delle malattie infiammatorie”, affermo Leerink. Partners. “Il potenziale di questi prodotti resta da stabilire, ma il 2018 si preannuncia come un anno critico per valutare il valore e il probabile ritorno economico di questi investimenti”.
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