(Reuters Health) – Il programma di assistenza sanitaria Medicare rimborserà la terapia CAR-T, ma i pazienti dovranno versare una quota di compartecipazione di quasi 80mila dollari. Ad annunciarlo sono stati i Centers for Medicare & Medicaid Services (CMS), mentre le aziende produttrici di questi trattamenti, Gilead e Novartis, che commercializzano rispettivamente Yescarta e Kymriah, spingono per avere ulteriori rimborsi, specie per i pazienti che devono essere ricoverati per ricevere le terapie. Entrambi i trattamenti sono stati approvati lo scorso anno dalla FDA e sempre più centri oncologici li utilizzano. Ma il problema dei rimborsi è un grosso ostacolo all’accesso delle cosiddette CAR-T, specie per le popolazioni coperte da Medicare. Queste terapie, infatti, sono altamente personalizzate e si eseguono prelevando i globuli bianchi del paziente, che vengono quindi inviati in laboratorio per essere ‘programmati’ a riconoscere le cellule tumorali e quindi reinfusi al paziente. Un processo che ha già di per sé un costo elevato. Molti pazienti, poi, a causa di effetti collaterali potenzialmente letali, vengono ricoverati prima di ricevere il trattamento ed è così che il costo della terapia può arrivare a 1,5 milioni di dollari. A partire dal 1 aprile, CMS ha dichiarato che pagherà 395.380 dollari a chi utilizza Yescarta, che ha un prezzo di listino di 373mila dollari, e la quota minima a carico del paziente sarà di 79.076 dollari. Per Kymriah, invece, approvato per bambini e giovani con leucemia linfoblastica acuta e che non hanno risposto ad altre terapie, che ha un prezzo di listino di 475mila dollari, la quota di Medicare sarà pari a 500.839 dollari, con 100.168 dollari a carico del paziente. Questo per ricevere la terapia a livello ambulatoriale.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)