L’azienda danese Bavarian Nordic starebbe puntando al vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (RSV). E il motivo potrebbe essere il fallimento del vaccino contro il cancro della prostata, Prostvac, che non si è mostrato efficace come monoterapia. Il mercato delle infezioni da RSV, invece, vale sei miliardi di dollari. Bavarian Nordic ha avviato uno studio di fase II per capire se una singola dose è sufficiente a dare una copertura duratura, per almeno l’intera stagione. L’azienda è molto cauta sul suo candidato. I risultati intermedi di fase II hanno mostrato che il vaccino conserva l’immunogenicità per circa sei mesi e i ricercatori stanno tenendo sotto controllo alcuni soggetti per altri sei mesi, per una valutazione a lungo termine. Oltre a questo, c’è in programma un nuovo studio, per il quale saranno presi in considerazione 86 dei 421 soggetti ai quali verrà somministrata una singola dose, alta o bassa, di vaccino, per vedere se il richiamo aumenta gli effetti della dose iniziale. L’obiettivo è quello di determinare se il candidato vaccino MVA-BN RSV deve essere somministrato annualmente. I dati sono attesi per la prima metà del 2018. L’azienda danese è convinta che il suo prodotto sia superiore ad altri in sperimentazione, dal momento che colpirebbe contemporaneamente cinque bersagli, contro il singolo obiettivo, che è la proteina F, del vaccino di Novavax. Inoltre, il vaccino di Bavarian sarebbe anche in grado di indurre una risposta sia di cellule T che di anticorpi. Per quel che riguarda il vaccino contro il cancro della prostata, invece, la speranza è che funzioni in combinazione con l’immunoterapia. Per questo, il prodotto ora è in fase di test insieme al farmaco di Bristol-Myers Squibb. In ogni caso, i dettagli dello studio di fase III su Prostvac devono essere ancora condivisi e comunque il portavoce Seth Lewis, ha cercato di mettere l’accento su tutta la pipeline “diversificata” dell’azienda, che comprende,tra gli altri, il vaccino contro il vaiolo, Imvamune, e un prodotto contro Ebola che sta sviluppando in partnership con Janssen. Come la società ha rivelato nei suoi risultati del terzo trimestre, il flop di Protvac non ha influenzato le previsioni per il 2017, di circa 206 milioni di dollari, dal momento che i ricavi di quest’anno sarebbero per lo più derivati da un pagamento anticipato da BMS e dai contratti di governo su Imvamune.
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