(Reuters Health) – Le vendite di Keytruda hanno superato per la prima volta il miliardo di dollari di incassi. Un’ottima notizia per MSD che, avrebbe però deciso di ritirare la domanda di registrazione europea di Keytruda in combinazione con pemetrexed e carboplatino per il trattamento di prima linea del tumore polmonare metastatico non a piccole cellule. La decisione riguarda esclusivamente la terapia di combinazione con pemetrexed e carboplatino e non l’uso di Keytruda in monoterapia per la stessa indicazione già approvata dalla FDA, dall’Agenzia Europea dei Medicinali e da decine di autorità regolatorie nazionali inclusa l’Agenzia Italiana del Farmaco. MSD è l’industria con il più ampio programma di ricerca clinica nell’area dell’immuno-oncologia, con più di 600 trial clinici mirati a valutare la sicurezza, qualità ed efficacia di Keytruda in numerosissime indicazioni terapeutiche, anche per ciò che riguarda la combinazione con la chemioterapia per il trattamento di prima linea del tumore polmonare metastatico non a piccole cellule.
Alla base di questa decisione ci sarebbe il costo dell’attacco informatico subito a giugno, che aveva temporaneamente paralizzato la produzione; questo fattore, unito alla scarsa performance dei prodotti fuori brevetto, ha determinato un calo del 2% del fatturato del Q3, che si è attestato a 10,33 miliardi di dollari. Sull’altra sponda dell’Atlantico Keytruda vola. Secondo l’azienda americana, quasi un nuovo paziente su tre verrebbe avviato alla terapia con questo farmaco e il lancio per il trattamento del cancro della vescica sta andando bene. Nonostante sia indicato nella terapia di diverse forme neoplastiche, secondo Seamus Fernandez, analista di Leerink Partners, “Keytruda è al massimo delle performance nel trattamento di prima linea del tumore del polmone”.
Le performance degli altri prodotti
Nel Q3Le vendite complessive di MSD sono scese di 240 milioni di dollari, mentre i ricavi si sarebbero ridotti di circa 135 milioni di dollari, senza contare i 175 milioni di dollari che l’azienda ha pagato a causa del cyber-attacco e che dovrebbero pesare anche sul prossimo quarter. Il vaccino contro l’herpes zoster, Zostavax, le cui vendite sono aumentate del 23% a 234 milioni di dollari inoltre, si troverà presto ad affrontare il competitor Shingrix, di GlaxoSmithKline, da poco approvato. Il settore degli antidiabetici è in affanno, con Januvia costretto a subire la pressione sui prezzi e Janumet che fa registrare un calo delle vendite del 2%, attestandosi a a 1,52 miliardi di dollari. A perdere terreno sono anche i medicinali contro l’ipercolesterolemia, Zetia e Vytorin, che hanno dimezzato i guadagni a 462 milioni di dollari. Il settore veterinario, infine, ha registrato nel Q3 vendite per un miliardo di dollari. Il CEO, Ken Frazier, ha sottolineato che “la salute degli animali è un pilastro per la crescita dell’azienda”. E alza le stime per l’azienda. Dai 3,76 – 3,88 dollari delle precedenti previsioni, l’azienda americana si sarebbe spinta fino al range di 3,91-3,97 per azione, sopra le stime di Wall Street a 3,87 dollari.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)