Nonostante la concorrenza dei biosimilari, il top selling Humira tiene e AbbVie porta a casa un Q3 di tutto rispetto. I ricavi sono aumentati del 9% circa nel corso del trimestre, attestandosi a 7 miliardi di dollari, in gran parte ottenuti dalle vendite in USA di Humira (3,2 miliardi di dollari), pari a un aumento del 19%. I guadagni netti dell’azienda, 1,63 miliardi di dollari, hanno registrato un incremento del 2% e il valore di una singola azione è attualmente di 1,41 dollari, in crescita del 16,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e al di sopra della stima degli analisti (1,37 dollari). Il CEO di AbbVie, Richard Gonzalez, ha impiegato più di mezz’ora per ricapitolare i progressi compiuti dalla società relativi a un piano quinquennale stabilito nel 2015. “In media abbiamo stimato una crescita annua del 10% , con un fatturato complessivo che raggiungerà i 37 miliardi di dollari entro il 2020. Nel 2017 abbiamo ottenuto una crescita del fatturato di oltre il 10,5% e siamo impegnati a raggiungere o addirittura superare gli obiettivi fissati per il 2020. Le vendite globali di Imbruvica per il trattamento dei tumori a cellule B sono aumentate del 37%, portandosi a 688 milioni di dollari, contro i 626 previsti dagli analisti. Inoltre AbbVie ha ottenuto luce verde dalla FDA per includere tra le indicazioni del farmaco anche il trattamento della malattia cronica graft-versus-host. Contemporaneamente alla comunicazione del quarter, AbbVie ha annunciato che la revisione prioritaria di FDA per elagolix, per il trattamento dell’endometriosi dolorosa. Questo significa che il farmaco potrebbe essere approvato nel secondo trimestre del prossimo anno.
Humira top selling USA fino al 2023
I risultati finanziari ottenuti hanno contribuito a diminuire le preoccupazioni riguardanti Humira. La società ha detto agli investitori che si aspetta di realizzare nel 2020 21 miliardi di dollari dalle vendite del farmaco, usato per trattare l’artrite reumatoide e altri disturbi immunitari. Questa ottimistica previsione deriva da un accordo che AbbVie ha raggiunto con il produttore di biosimilari Amgen alla fine di settembre. Amgen dovrà attendere fino al gennaio 2023 per lanciare Amjevita, farmaco concorrente di Humira negli Stati Uniti. Ma la prospettive a lungo termine di AbbVie sono rosee anche grazie a una serie di prestazioni positive della sua pipeline. Proprio ieri la società ha affermato che risanzucabab, farmaco contro la psoriasi, ha ottenuto risultati positivi in uno studio di fase 3. Dopo 16 settimane il 75% dei pazienti coinvolti nel trial ha ottenuto miglioramenti importanti. Ancora, già a settembre la società aveva comunicato buone notizie in relazione a uno studio di fase 2b su upadacitinib, inibitore selettivo di JAK-1 per il trattamento dell’eczema. I risultati ottenuti sono stati talmente buoni da spingere gli analisti a rivedere al ribasso le stime su Dupixent di Sanofi e Regeneron.