Shire fa registrare un ottimo Q3 e gli investitori festeggiano. I 3,7 miliardi di dollari di ricavato sono stati di un niente sotto la stima prevista dagli analisti di Wall Street (3.75 miliardi di dollari). I profitti hanno superato le stime del 3%. Il valore della singola azione è ora di 3.81 dollari contro i 3.69 dollari previsti dalle stime. Questi risultati danno respiro alla pharma di Dublino, sulle cui spalle pesa ancora l’acquisto di Baxalta, costato 32 miliardi di dollari. Si respira ottimismo anche sul fronte della pipeline, anche se Xiidra (occhio secco) conoscerà la concorrenza dei generici di Restasis (Allergan) Il CEO Flemming Ornskov ha sottolineato che Xiidra è l’unico farmaco approvato dalla FDA che indica in modo specifico il suo utilizzo per l’occhio secco e che quindi “con o senza concorrenza generica faremo molto bene”. La società sta valutando le opzioni per la dismissione del business delle neuroscienze e prevede di prendere una decisione entro la fine di quest’anno. Alcuni osservatori addirittura ipotizzano una riorganizzazione su larga scala dell’azienda. Un’ipotesi, però, considerata remota da Ronny Gal, analista di Bernstein. In una nota ai clienti, Gal ha riconosciuto che la divisione dell’azienda in quattro parti – medicina generale, immunoglobulina intravenosa (IVIG), farmaci orfani ed emofilia – “probabilmente creerebbe valore” ma è “raro che un’azienda commetta un suicidio come questo”.
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