È passato più di un anno dall’accordo di scambio con Novartis, e ora GlaxoSmithKline (GSK) sta raccogliendo i frutti del suo gruppo di prodotti dell’area vaccini. Nei risultati del primo trimestre le vendite sono cresciute di 882 milioni di sterline (1,28 miliardi di dollari), un salto del 23% su base riportata o del 14% su base proforma.
I risultati di questa crescita si devono a diverse classi di molecole vecchie e nuove: Menveo e Men B hanno venduto rispettivamente per 42 milioni di sterline (61 di dollari) e 62 milioni di sterline (90 di dollari). Le vendite di Fluarix e FluLaval hanno avuto guadagni di oltre il 100%. E ancora 48% in più per Synflorix e 29% in più per Boostrix.
I profitti del primo trimestre sono stati di 253 milioni di sterline (369 in dollari), registrando un balzo del 56% rispetto al Q1 dello scorso anno, su un margine operativo di base del 28,7%.
2020. Per gli analisti GSK sarà il terzo player
La GSK ha riferito che i guadagni registrati in questo Q1 sono dovuti ad un “mix di prodotti favorevoli e sono migliorati grazie alla sincronizzazione dei profitti del mercato US e di quello internazionale”. L’unità dei vaccini della GSK ha inoltre beneficiato degli sforzi di casa madre di ristrutturazione e integrazione della R&S.
La GSK non è la sola a farsi largo nell’area vaccini, ma, insieme a lei, secondo gli analisti di EvaluatePharma, entro il 2020 ci saranno anche altri tre colossi quali Merck, Pfizer e Sanofi. Secondo gli analisti, comunque, la GSK sarà il terzo più grande player in questa area, con un fatturato che arriverà a 7,34 miliardi di dollari.
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