In 5 anni, dal 2010 al 2014, nel mondo sono stati commercializzati 49 nuovi farmaci anticancro. Nello stesso arco di tempo, in Italia sono entrate 31 di queste molecole innovative. Un numero di autorizzazione che colloca il nostro Paese al quarto posto nel mondo, dopo USA (41), Germania (38) e Regno Unito (37). La notizia arriva dal Congresso ESMO in corso a Madrid. “I sistemi di rimborsabilità concordati con l’Agenzia Italiana del Farmaco sono un esempio a livello internazionale – spiega Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. E il dato italiano è ancora più rilevante se consideriamo che i sistemi sanitari degli USA e del Regno Unito rispondono a meccanismi diversi e non paragonabili al nostro che è universalistico”. Nel 2016 in Italia sono stati stimati 365.800 nuovi casi di tumore: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sconfiggono la malattia. Dunque, il costo del cancro a livello mondiale è passato da 84 miliardi di dollari nel 2010 a 113 nel 2016. E si prevede un aumento fino a 150 miliardi nel 2020. I farmaci antineoplastici rappresentano nel nostro Paese la prima categoria terapeutica, con un costo di quasi 4,5 miliardi di euro nel 2016. “Il Governo – sottolinea Stefania Gori, presidente eletto AIOM – lo scorso anno ha introdotto uno strumento importante per garantire la sostenibilità, un Fondo di 500 milioni di euro destinato ai farmaci oncologici innovativi. Rilanciamo anche per il 2018 la richiesta di risorse dedicate, che dovrebbero diventare parte integrante di un più ampio ‘Patto contro il cancro’. Chiediamo alle Istituzioni un programma ed una regia unici nazionali contro i tumori, che garantiscano una strategia unitaria per combattere la malattia”. Oltre All’accesso alle nuove terapie, un capitolo del Patto contro il cancro dovrebbe essere costituito dalla qualità della vita delle persone colpite dalla malattia, che sta diventando un parametro sempre più importante per valutare l’efficacia dei trattamenti. Va ricordata in questo senso la versione italiana dei PROCTCAE: si tratta di un questionario utilizzato nelle ricerche cliniche negli USA e in altri Paesi: il paziente, mediante la sua compilazione, segnala in autonomia e in maniera dettagliata gli effetti collaterali delle terapie anti-tumorali. In Italia il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di oltre 200 malati in 15 centri oncologici.