Il sistema di produzione di CAR-T di Kite, il cosiddetto giro ‘da vena a vena’, ovvero da quando le cellule vengono prelevate dal paziente a quando, una volta ingegnerizzate, gli vengono re-infuse, si concluderebbe in 17 giorni. Ecco perché Gilead ha puntato quasi 12 miliardi di dollari per acquisire Kite Pharma e per entrare nel campo più avanzato in ambito oncologico. Kite è in attesa della decisione della FDA sulla sua terapia, Axi-Cel, per il trattamento della forma di linfoma non-Hodgkin refrattaria e aggressiva. Il CEO di Gilead, John Milligan, sa che la terapia CAR-T è complessa e costosa, ma sa anche che il sistema messo a punto da Kite è efficiente. Gilead, inoltre, cercherà di renderlo ancora più produttivo nel tempo. L’accordo tra Gilead e Kite è stato annunciato pochi giorni prima che Novartis ottenesse la prima approvazione in assoluto per una terapia di questo genere. Un trattamento, quello commercializzato dall’azienda svizzera, che avrà però un costo di 475mila dollari. E anche se Kite non ha ancora affrontato il discorso del prezzo della terapia, Milligan ha spiegato che i costi di produzione sono un fattore determinante per un trattamento che richiede la reingegnerizzazione delle cellule. “Si tratta di costi di produzione tra i più elevati dell’industria farmaceutica”, ha sottolineato il CEO di Gilead. Il trattamento, infatti, è personalizzato e richiede il prelievo di sangue del paziente, sangue che viene poi crioconservato e spedito in un laboratorio dove le cellule vengono riprogrammate e rispedite al centro o all’ospedale per essere reinfuse al paziente. Il tutto nel più breve tempo possibile, per cercare di sconfiggere i tumori più aggressivi. Il processo richiede il perfezionamento della logistica, che deve consentire una certa velocità di collegamento tra i centri di raccolta delle cellule e i laboratori. Kite, in particolare, ha 10 Centri pronti per essere lanciati nella produzione delle CAR-T. L’approccio produttivo di Novartis è simile a quello di Kite e con l’approvazione di Kymiriah questa settimana, l’azienda svizzera ha annunciato che sono già attivi 20 centri per la produzione di questa terapia, che saliranno a 32 entro fine anno. Entro pochi giorni l’azienda svizzera sarà già in grado di iniziare a raccogliere le prime cellule T dai pazienti. Il primo trattamento sarà prodotto dallo stabilimento di Morris Plains, in New Jersey, acquisito nel 2012 dalla ex Dendreon, che utilizzò un procedimento simile per produrre Provenge, un tempo considerato un promettente vaccino contro il tumore della prostata. Il tempo di produzione della terapia CAR-T di Novartis, ad oggi, si aggirerebbe intorno ai 22 giorni.
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