Gli azionisti stanno sulle spine da quando la scorsa estate Teva ha annunciato di voler acquisire la divisione dei generici di Allergan. Ora, il passo è praticamente fatto. Le aziende sono sulla buona strada per chiudere il loro accordo sui generici entro la prima metà di giugno. Questo è quanto riferisce Ronny Gal, analista di Bernstein.
Teva ha venduto tutti i prodotti già commercializzati di cui aveva bisogno per chiudere l’accordo con Allergan. Secondo quanto riporta Gal, con una timeline che vedrà impegnati gli imprenditori dalle 3 alle 4 settimane, si definiranno i candidati selezionati dagli acquirenti e verrà presentato un pacchetto di dati alla Federal Trade Commission (FTC), in attesa del voto per l’approvazione della transazione.
Uno scenario in fermento
L’agitazione degli azionisti è presto spiegata: Teva ha bisogno di entrate extra per aumentare la sua unità di farmaci generici, soprattutto ora che il generico di Copaxone, per la sclerosi multipla, sta guadagnando terreno sulle vendite dell’originator. E Allergan, spiazzata dalla mancata fusione con Pfizer dopo la stretta Usa sul Fisco, non vede l’ora di avere liquidità per iniziare una nuova strategia. E la notizia di un ritardo sulla chiusura – inizialmente prevista per il 1° trimestre di quest’anno – ha alimentato le paure.
Il ritardo dipende dalla FTC. L’agenzia ha ancora una pipeline di 5 o 6 prodotti su cui deve prendere delle decisioni, ha detto Gal: “il che significa che potrebbe anche seguire un’altra ondata di vendite”.
Le aziende, invece, sono pronte. Il mese scorso, Teva si è aggiudicata l’approvazione accelerata dell’antitrust dopo aver accettato di vendere la maggior parte dei generici di Allergan in Inghilterra e in Irlanda e non in Islanda.