Second Genome è una delle prime biotech ad essersi occupata della ricerca di farmaci basandosi sul metaboloma. Fondata da Corey Goodman, imprenditore del West Coast biotech, ha ricevuto 42, 6 milioni di dollari dai colossi della farmaceutica, quali Roche e Pfizer. La biotech sta attualmente portando avanti uno studio di fase I per SGM-1019, molecola che potrebbe potenzialmente portare ad una nuova terapia per la colite ulcerosa.
Focus microbioma intestinale
Negli ultimi quattro anni, Second Genome si è dedicata alla costruzione di una piattaforma per analizzare il microbioma intestinale in cerca di trigger di malattia e di piccole molecole, peptidi etc, che potessero svolgere un ruolo terapeutico. Lungo la strada, la biotech ha iniziato a firmare le prime collaborazioni con Pfizer e Johnson & Johnson.
Come altre piccole e crescenti biotech, anche Seconde Genome si è rivolta a Evotec per proseguire il suo percorso più rapidamente di quanto avrebbe potuto fare da sola. E i 42 milioni di dollari ricevuti danno alla company la possibilità di crescere e portare lo staff a circa 40 dipendenti, dagli attuali 25, nel corso del prossimo anno.
Una biotech da 59 mln di dollari
La biotech ha ora raggiunto i 59 milioni di dollari, grazie anche ad altri investitori tra cui Digitalis Ventures, Adveq, LifeForce Capital e MBL Venture Capital, come anche investitori di serie A quali Advanced Technology Ventures, Morgenthaler Ventures, Seraph Group e il singolo investitore Matthew Winkler.
“Penso che in questo ambito sia molto difficile prevedere una strada retta da percorrere”, ha affermato il CEO Peter DiLaura. Ma gli ultimi tre anni, in particolare, hanno gettato una forte luce sui potenziali farmaci che possono essere sviluppati sia internamente e con i partner BigPharma: potenziale evidenziato dal ruolo dei suoi due investitori Roche e Pfizer. Elaine Jones, direttore esecutivo di Pfizer Venture Investments, e Carole Nuechterlein, capo della Roche Venture Fund, si uniranno al consiglio d’amministrazione della Seconde Genome.
Alcume start-up che si occupano di microbioma si stanno affacciando proprio in questi giorni: la Enterome francese, e l’inglese MA-based Seres Health ha attirato investitori riuscendo a raccogliere 134 milioni di dollari per un Initial Public Offering (IPO).