(Reuters Health) – Nuovi dati clinici rinforzano le evidenze di efficacia per Rubraca (rucaparib), il farmaco per il cancro ovarico di Clovis Oncology, in particolare per quel che riguarda la sopravvivenza libera da malattia. E ora l’azienda biotech americana punta ad estendere le indicazioni terapeutiche, con la presentazione della documentazione alla FDA nei prossimi quattro mesi. Alla notizia, le azioni di Clovis sono aumentate del 48%. Lo studio clinico, disegnato per spostare Rubraca al trattamento di seconda linea e successivamente alla terapia di mantenimento, è stato condotto su 564 pazienti e ha testato il farmaco di Clovis rispetto al placebo nelle pazienti con diverse mutazioni genetiche che avevano subito chemioterapia. Le donne con un tumore delle ovaie ricorrente trattate con Rubraca vivevano in media 10,8 mesi senza che la loro malattia peggiorasse, rispetto ai 5,4 mesi, quando erano trattate con placebo. Dunque rucaparib avrebbe rallentato la recidiva nelle pazienti in remissione e avrebbe ridotto il tumore in coloro che sono entrate nello studio, in qualche caso addirittura eliminandolo. Il farmaco, così come Zejula (niraparib) di Tesaro e Lynparza (olaparib) di AstraZeneca, appartiene alla classe degli inibitori PARP, che bloccano gli enzimi che riparano il DNA danneggiato e aiutano così nel processo di eliminazione delle cellule neoplastiche. A dicembre, la FDA americana ha concesso a Rubraca un’approvazione accelerata nelle pazienti con alterazioni a livello dei geni BRCA e la cui malattia era avanzata, nonostante due o più cicli di chemioterapia.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)