(Reuters Health) – Nei pazienti con malattie cardiache o con elevato rischio di soffrirne, l’antidiabetico Invokana (canagliflozin), di Johnson & Johnson, ha ridotto del 14% il rischio di morte per cause cardiache, oltre che di infarto e ictus non fatali. Inoltre, ha ridotto i ricoveri per insufficienza cardiaca e protetto dal declino della funzionalità renale. È quanto ha dimostrato uno studio presentato lunedì all’incontro annuale dell’American Diabetes Association, a San Diego, e pubblicato sul New England Journal of Medicine. Il farmaco, però, avrebbe raddoppiato il rischio di amputazioni, in particolare alle dita del piede o al piede, tanto che questo effetto collaterale è stato indicato in etichetta dopo che l’evento avverso è stato evidenziato dal monitoraggio della sicurezza sul farmaco con i dati intermedi raccolti durante lo studio. I pazienti con diabete di tipo 2 considerati sono stati 10.142 di cui due terzi avevano una malattia cardiaca diagnosticata e un terzo era ritenuto ad alto rischio. Tutti sono stati seguiti per una media di quattro anni. “Quelle che abbiamo ottenuto non sono solo evidenze sulla sicurezza, ma veri e proprio benefici del farmaco”, ha dichiarato il coordinatore della sperimentazione, Bruce Neal dell’University of New South Wales Sydney. Dati simili, in realtà, sono arrivati prima dalla concorrenza, in particolare da Jardiance di Eli Lilly e Boehringer Ingelheim, che nel 2015 hanno dimostrato la protezione a livello cardiaco e questa indicazione è ora inclusa in etichetta del farmaco. “Non vediamo l’ora di lavorare con la FDA e le autorità regolatorie per ottenere anche noi questa indicazione”, ha spiegato James List, responsabile della BU cardiovascolare e metabolismo di J&J Janssen. Invokana – che insieme alla combinazione Invokamet ha fatto registrare vendite per 284 milioni di dollari – è leader nel mercato della nuova classe di inibitori di SGLT-2, che aumentano l’eliminazione del glucosio attraverso le urine, classe nella quale ci sono anche Jardiance (BI) e Forxiga, di AstraZeneca.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)