Abbassare il prezzo. È questa la richiesta giunta ad AbbVie dall’Institute for Clinical and Economic Review (ICER) – l’organo di controllo finanziario ed economico della spesa sanitaria degli USA – per il suo farmaco contro l’artrite reumatoide, Humira. Un fatto che al momento non sembra avere un grosso impatto sulle stime di vendite da parte della multinazionale, ma che probabilmente richiederà una rivalutazione globale della strategia, soprattutto in vista dell’arrivo della versione generica. La richiesta è stata avanzata anche a fronte dei risultati e dati clinici che hanno attestato la superiorità in termini di efficacia di questo prodotto. Rispetto ai diretti competitor, infatti, il costo per QALY del prodotto AbbVie è più alto (232, 64 dollari) rispetto ai 202,82 di quello del farmaco di J&J e ai 168,600 del farmaco Roche. Per ottenere un criterio positivo in termini di costo-efficacia, il prezzo di Humira dovrebbe essere inferiore in una percentuale compresa tra il 50% e il 69% raggiungendo il valore netto di 40,415 dollari. La pronuncia dell’ICER avrà un effetto domino anche sui farmaci competitor.
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