Gilead incassa un punto a favore nel mercato dell’epatite C, grazie all’approvazione di Sovaldi e Harvoni nei pazienti pediatrici, dai 12 anni in su. L’ok dato dall’FDA riguarda quei soggetti affetti da epatite C causata dai genotipi (da 1 a 6). In questi casi l’infezione è principalmente trasmessa dalla nascita e i casi stimati negli Stati Unti vanno dai 23 ai 46 mila. Per questi pazienti, l’approvazione da parte dell’agenzia regolatoria americana significa “un grosso passo in avanti”, secondo Karen Murray, medico presso la scuola di medicina di Washington, perché offre un’alternativa alle iniezioni di interferone. Per Gilead questa estensione d’uso rappresenta invece una boccata d’aria alla sofferenza che finora aveva vissuto in ambito commerciale a causa della stretta concorrenza con Merck e AbbVie e, soprattutto, per la guerra dei prezzi che si è scatenata su questi trattamenti. Nel 2016 infatti le vendite hanno registrato un calo del 7% rispetto all’anno precedente, con una chiusura a 30,39 miliardi di dollari rispetto ai 32,6 del 2015. I due farmaci hanno visto un calo rispettivamente del 34% (Harvoni) e del 24% (Sovaldi).