Un nuovo trattamento per le lesioni precancerose causate dal Papillomavirus. Per raggiungere questo importante obiettivo Antiva Biosciences, che già ha dato il via allo studio di fase I, si è assicurata un finanziamento di 22 milioni di dollari da un fondo di serie C. La biotech sta infatti studiando il composto ABI-1968, un farmaco ad uso topico con somministrazione intra-vaginale che dovrebbe colpire le neoplasie intraepiteliali cervicali gravi (CIN), uno stadio precanceroso legato all’infezione da alcuni tipi di HPV ritenuti ad alto rischio e per i quali i vaccini esistenti non sembrano offrire copertura. Lo studio di fase 1 ha preso come campione donne sane e ha già in piano una fase 1b su pazienti che nel corso dell’ultimo anno abbiano avuto una lesione CIN di alto grado. “Nonostante l’arrivo dei vaccini anti HPV più di 10 anni fa, ci sono ancora 10 milioni di donne che sviluppano una neoplasia cervicale intraepiteliale, e più di 260mila decessi nel mondo per tumore della cervice. Il nostro obiettivo – ha spiegato il CEO di Antiva, Gail Maderis – è di trovare un trattamento efficace per questa grave condizione da somministrare fin dalla fase iniziale dell’infezione. Grazie al finanziamento potremo portare avanti questa ricerca e essere più vicini alla possibilità di migliorare la salute delle donne”