Eli Lilly, in un recente report, ha dichiarato che negli ultimi cinque anni gli sconti sul prezzo dei suoi farmaci sarebbero aumentati del 50%. L’azienda americana si unisce così a J&J e Merck, che hanno pubblicato dati su sconti e riduzioni dei prezzi dei farmaci Dopo aver aumentato i prezzi di listino in media del 14% nel 2016, Eli Lilly ha dichiarato un guadagno netto del 2,4%. Un passo indietro rispetto al 2015, quando l’aumento del prezzi prezzi di listino è stato del 16,3% e le entrate nette del 9,4%. Per fare un confronto, secondo l’azienda americana, nel 2012 gli sconti erano, in media, del 28%. A pesare sarebbero stati anche gli sconti ‘obbligatori’ imposti dall’Affordable Care Act, entrato in vigore nel 2010
J&J e Merck
Anche altre aziende, prima di Lilly, hanno apertamente dichiarato quanto gli sconti hanno ‘pesato’ sulle loro entrate. Così Johnson & Johnson ha sottolineato di non aver aumentato il prezzo dei suoi farmaci oltre la singola cifra percentuale, tanto che nel 2016 avrebbe pagato 11 miliardi di dollari tra sconti e riduzioni e un 3,5% di aumento netto medio dei prezzi. Anche Merck ha rivelato le sue ‘perdite’. In media, sconti e riduzioni sarebbero cresciuti del 40% nel 2016, dal 27% del 2010. E a fronte di un aumento medio dei prezzi del 9,6%, il guadagno sarebbe stato del 5,5%, lo scorso anno.