Respinte le oltre 300 cause contro l’antidepressivo Zoloft (Sertralina cloridrato), prodotto da Pifizer Inc. Cynthia Rufe, giudice distrettuale della Pennsylvania, ha infatti stabilito che non ci sono prove sufficienti che dimostrino una relazione tra i difetti dei bambini alla nascita e l’assunzione del farmaco da parte delle madri in gravidanza.
Zoloft è un antidepressivo che fa parte del gruppo degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).
“La Corte riconosce che il verdetto scientifico finale sulla possibile correlazione tra l’assunzione di Zoloft e i difetti alla nascita non potrà essere emesso prima di molti anni- – ha scritto Rufe, motivando la sentenza – Tuttavia, come i ricorrenti scelgono quando cessare l’azione legale, così la Corte ha stabilito che per coloro che hanno continuato la battaglia per far valere i propri diritti il contenzioso deve ritenersi chiuso”.
Una portavoce di Pfizer, Neha Wadhwa, ha detto che la decisione “afferma che i ricorrenti non sono riusciti a produrre alcuna prova scientifica certa che dimostri il nesso tra il farmaco e i difetti riscontrati alla nascita”.
Secondo i ricorrenti Pfizer ha minimizzato i rischi per i nascituri per aumentare le vendite del suo farmaco. L’affermazione è stata smentita dalla casa farmaceutica che ha negato di aver agito in modo improprio, dichiarando di essere sostenuta da molti medici, tra cui quelli dell’American Heart Association.
Jessica Dye