Da 1,86 miliardi a 1,41 miliardi di dollari. Di tanto è sceso il fatturato del Prevenar, il vaccino contro lo pneumococco di Pfizer, dal quarto trimestre del 2015 allo stesso periodo del 2016. Il prodotto ha mancato le stime di Wall Street di 200 milioni di dollari, un declino che potrebbe però essere dovuto al fatto che molti Centri avevano già fatto una scorta del prodotto prima dell’inizio dell’ultimo trimestre scorso. Considerando l’intero anno, le vendite di Prevenar hanno portato nelle casse di Pfizer 5,71 miliardi di dollari, in discesa dell’8% dai 6,24 miliardi di dollari del 2015. Flessione comunque lontana dal picco di crescita che il vaccino aveva raggiunto nel 2015, con un incremento del 40%. Le stime di crescita fino al 2022 prevedono aumenti per l’unità dei vaccini dell’azienda americana del 2% l’anno. Prevenar potrebbe però fare anche di più, dal momento che la FDA americana, nel 2016, ha concesso l’indicazione negli adulti di età compresa tra i 18 e i 49 anni. Al di là del Prevenar, comunque, Pfizer negli ultimi anni si è data da fare per aumentare la sua attività nel settore dei vaccini, soprattutto con operazioni di M&A. In particolare, sta testando due vaccini contro Staphylococcus aureus e Clostridium difficile. Inoltre, l’azienda ha presentato una piattaforma di vaccini contro il cancro e starebbe anche lavorando a un programma di vaccinazione materna contro le infezioni da streptococco del gruppo B.
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