Anche Takeda, seguendo l’esempio di alcune altre compagnie farmaceutiche, ha detto di prevedere, per quest’anno, un aumento a una sola cifra percentuale dei prezzi dei suoi farmaci. In occasione della presentazione dei dati del Q4 del 2016, Il CEO Christophe Weber si è espresso in questo senso, aggiungendo che Takeda ha comunque contenuto gli aumenti per molti anni. L’azienda giapponese diventa così la quarta farmaceutica multinazionale a promettere un massimale annuo dei prezzi di listino. Brent Saunders, CEO di Allergan, è stato il primo a dare il via, nel settembre 2016, a una sorta di “contratto sociale” tra la sua azienda e i pazienti. “È necessario limitare l’aumento dei prezzi prima di dover affrontare l’impatto della regolamentazione governativa che soffoca l’innovazione e la cura dei pazienti”, ha detto Saunders. Novo Nordisk ha comunicato a dicembre la decisione di aumentare i prezzi una sola volta all’anno e sotto il 10%. A gennaio, in occasione della conferenza JP Morgan, è stata la volta di Rick Gonzalez, CEO di AbbVie, ad annunciare l’impegno dellacasa farmaceutica dell’Illinois. Infine, la scorsa settimana Merck ha pubblicato il Pricing Action Transparency Report, documentando che gli aumenti dell’azienda sono stati finora modesti, ma non ha preso impegni in merito a ulteriori aumenti dei prezzi. Per quanto riguarda il business Takeda è alla ricerca di affari per irrobustire ulteriormente la sua top line. L’azienda ha recentemente acquisito la società produttrice di farmaci oncologici Ariad per la cifra di 5,2 miliardi di dollari. All’inizio di questa settimana ha inoltre firmato un accordo con Exelixis.
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