2016 anno di svolta per la terapia della Sclerosi Multipla, con i farmaci modificanti la malattia per via orale che hanno messo la freccia e sono passati sulla corsia di sorpasso. Un cambiamento di tendenza certificato da due studi condotti dall’agenzia specializzata Spherix Global Insights. In particolare, in uno studio sono stati coinvolti 100 neurologi americani e nell’altro più di mille pazienti con Sclerosi Multipla. Tra i principali medicinali modificanti la malattia per via orale ci sono Tecfidera, di Biogen, Gilenya, di Novartis, e Aubagio, di Sanofi, che sono in concorrenza per aggiudicarsi la leadership di mercato. “Secondo i neurologi intervistati a dicembre, circa la metà dei nuovi pazienti erano avviati alla terapia per via orale”, dichiara Jennifer Robinson, presidente di Spherix. Una tendenza confermata poi dallo studio sui pazienti.
Lo scenario delle terapia iniettive
Mentre ci si aspetta che le prescrizioni dei farmaci per via orale continuino ad aumentare, cresce l’attesa per Ocrevus, che dovrebbe diventare il primo farmaco ad avere l’indicazione per la terapia della sclerosi multipla primaria progressiva difficile da trattare. Il farmaco di Roche, iniettabile, potrebbe erodere un’altra quota di mercato, quella costituita dai pazienti che hanno forme con ricadute, circa l’85% del totale. In questo caso, ad essere sotto pressione potrebbero essere Tysabri, di Biogen, e Lemtrada, di Sanofi. Ocrevus doveva avere l’ok della FDA già a dicembre, ma ritardi nella produzione avrebbero fatto slittare la data a marzo.