Ha ricevuto critiche per aver dismesso l’unità oncologica, decidendo di puntare forte sui vaccini e sull’assistenza sanitaria al consumatore, ma i risultati sembrano dargli ragione. E così il CEO di GlaxoSmithKline, Andrew Witty, continua a difendere la sua scelta. Prendendo la parola in occasione dell’apertura del sito di ricerca sui vaccini di GSK a Rockville, nel Maryland, Witty ha motivato la sua scelta spiegando che le immunoterapie – il campo di ricerca più frequentati nel settore degli antitumorali – non rappresenterebbero una soluzione sanitaria costo-efficace.
Secondo Witty,il numero di pazienti trattati con i 20 prodotti più venduti è sceso ‘catastroficamente” negli ultimi decenni. “Un farmaco blockbuster degli anni Ottanta – ha spiegato – trattava probabilmente decine o centinaia di milioni di persone. Negli anni Novanta si è scesi a decine di milioni mentre ora si parla di decine di migliaia”, ha dichiarato. Mentre i vaccini starebbero andando nella direzione opposta. Il CEO di GSK ha inoltre sottolineato che per gli azionisti il ROI per i vaccini e per i prodotti farmaceutici sarebbero simili. I dati del secondo e terzo trimestre di quest’anno dell’unità vaccini di GSK gli danno ragione, visto che sono andati meglio degli altri settori.