Identificare nuovi bersagli farmacologici e possibili combinazioni di farmaci: è questo l’obiettivo di Watson for Drug Discovery, l’ultima piattaforma ideata da IBM. Grazie a un sistema cloud e all’inserimento di 25 milioni di abstract, più di un milione di articoli di riviste scientifiche e quattro milioni di brevetti, il sistema punta a semplificare la scoperta di nuovi medicinali, basandosi su apprendimento profondo, elaborazione del linguaggio e ragionamento cognitivo.
La prima azienda a testare la piattaforma sarà Pfizer, che punta alla ricerca nel campo dell’immuno-oncologia. Inoltre, il sistema potrà aiutare anche a selezionare i pazienti per gli studi clinici. “Con l’incredibile mole di dati disponibile in letteratura, riteniamo che ricorrere alle tecnologie più avanzate possa aiutare i nostri esperti a identificare più rapidamente nuove combinazioni di immunostimolanti”, ha dichiarato Mikael Dolste, capo del settore Ricerca & Sviluppo di Pfizer. Le immunoterapie, che includono vaccini, immunomodulatori e molecole di varie dimensioni, stimolano il sistema immunitario a riconoscere e ad attaccare le cellule tumorali. Il futuro sarà la comprensione della corrispondenza tra il trattamento e le caratteristiche del tumore. Per IBM non è la prima collaborazione nel campo dell’oncologia. Ha già avviato, per esempio, un progetto da 50 milioni di dollari con il Broad Institute per tracciare il genoma di migliaia di tumori resistenti ai farmaci. Mentre con il Memorial Sloan Kettering ha attivato una collaborazione che prevede l’utilizzo di Watson for Oncology in 22 ospedali cinesi per l’analisi delle cartelle cliniche dei pazienti, in modo da fornire agli oncologi opzioni di trattamento evidence-based. Infine, l’azienda informatica americana ha anche messo a punto una versione di Watson per verificare la corrispondenza tra sperimentazione clinica e genomica. Uno strumento che il Department of Veterans Affairsstatunitense sta già utilizzando per espandere il suo programma di accesso alla medicina di precisione.