Il parco imaging italiano ha bisogno di essere aggiornato. E in tempi brevi. La considerazione arriva da Luigi Boggio, presidente di Assobiomedica, in occasione del convegno “Soluzioni innovative per il rinnovo del parco di tecnologie mediche obsoleto, una scelta obbligata”, organizzato da Assobiomedica e Sihta – Società italiana di Health Technology Assessment nell’ambito del Forum Risk Management di Firenze .
“Ogni giorno in Italia oltre 19 mila persone eseguono una tac, oltre 10 mila pazienti vengono assistiti in sala operatoria con apparecchiature diagnostiche e più di 4 mila donne eseguono uno screening mammografico – ha detto il presidente di Assobiomedica – In tutta Europa esiste però un allarmante stato di invecchiamento di molte di queste apparecchiature diagnostiche: in Italia, in particolare, il quadro non migliora rispetto al passato e sono circa 6.400 le apparecchiature che hanno superato la soglia di adeguatezza tecnologica. Così vengono negati ai pazienti i benefici dell’innovazione come la riduzione delle dosi di radiazioni emesse e le migliori possibilità di analisi dei risultati per la diagnosi e la prevenzione di molte patologie. È importante oggi trovare soluzioni sostenibili che assicurino un aggiornamento adeguato e costante del parco istallato con l’obiettivo di valorizzare l’innovazione e dare priorità alla tutela della salute del paziente”. “Il continuo aumento della spesa sanitaria out of pocket – ha continuato Boggio – dimostra che il problema della disparità tra settore pubblico e privato va affrontato in modo strutturale per rendere il nostro Servizio sanitario più equo. Siamo convinti che occorra quanto prima avviare un piano ‘shock’ di ammodernamento delle tecnologie di diagnostica per immagini più obsolete e siamo altresì convinti che questo porterebbe a un’ottimizzazione dei costi nel medio periodo”.