IBM Watson ha stretto una partnership in oncologia con il Broad Institute del MIT e di Harvard,. Sul piatto ci sono 50 milioni di dollari per esaminare i dati dei genomi relativi a 10 mila tumori resistenti ai farmaci e studi di linee cellulari, con l’obiettivo di comprendere i driver che sottendono la resistenza tumorale ai farmaci e, conseguentemente, di sviluppare nuovi trattamenti. Mentre gran parte della ricerca ha esaminato la resistenza ai farmaci in alcuni specifici tumori, come il cancro al seno e del polmone, le cause generali della resistenza ai farmaci non sono ancora del tutto note. “A differenza di studi precedenti, questo progetto avrà un approccio globale” ha detto Kathy McGroddy, vice presidente IBM Watson.
“Attualmente, i ricercatori hanno accesso alle informazioni genomiche relative ai tumori di poche centinaia di campioni tumorali resistenti ai farmaci”, ha detto Todd Golub, direttore scientifico e fondatore del programma al Broad Institute. “Oltre agli obiettivi di questo specifico studio, IBM e Broad si sono impegnati a far progredire la ricerca sul cancro, condividendo i dati provenienti da migliaia di campioni tumorali con la comunità scientifica per accelerare i progressi in tutto il mondo contro il cancro.” Nell’ambito del progetto, che durerà 5 anni, il Broad Institute genererà dati di sequenza su larga scala, compresi i dati dei pazienti che rispondono ai trattamenti in un primo momento, ma i cui tumori poi diventano resistenti ai farmaci. I 10.000 campioni verranno da un mix di nuovi partecipanti e dai pazienti che partecipano al lavoro già in corso presso il Broad. “Fatto ciò, i ricercatori IBM utilizzeranno il super computer Watson per analizzare i dati e di identificare i modelli genomici che possono predire la sensibilità ai farmaci e la resistenza” ha detto McGroddy. IBM Watson ha già collaborato con il Memorial Sloan Kettering con l’ausilio del computer Watson: in questo caso Watson analizza le cartelle cliniche dei pazienti e fornisce opzioni di trattamento evidence-based.